UN PENSIERO SUL MOSAICISTA

 

 

Il signor Renato Zoratto è un signore molto gentile e disponibile che collabora con la scuola primaria “G.B. Candotti” ormai da tanti anni. I mosaici che portano la sua firma, assieme a quella degli alunni di quinta di varie annate, decorano le pareti della nostra scuola e le fontanelle dei tre cortili nei quali giochiamo.

Con molta pazienza ci ha avviato all'arte del mosaico insegnandoci le tecniche di base, incoraggiandoci e motivandoci con dedizione e cercando di trasmetterci la sua passione: ebbene sì! Ci è riuscito!

Ci è piaciuto talmente tanto lavorare sui nostri primi mosaici che rinunciavamo perfino all'adorata ricreazione pur di continuare e portare a termine la produzione artistica che stavamo creando: ci rilassavamo, ci divertivamo e imparavamo una cosa nuova.

L'attività ci ha appassionato da subito, da quando siamo andati a dividere in tanti contenitori, per colore, le tesserine che si trovavano tutte mescolate in grossi scatoloni.

Poi il signor Renato ci ha spiegato che esistono diversi tipi di materiali come la pasta vitrea, le tesserine vetrificate, i marmi, le pietre, i sassi e gli smalti; ognuno di questi materiali richiede conoscenza specifica e capacità tecnica per poterne fare un buon uso.

Non meno importante è la base su cui si esegue il mosaico: a seconda di dove dev'essere collocato, all'esterno o all'interno, il materiale della base è fondamentale perché l'opera duri nel tempo.

Lui usa degli attrezzi da professionista dell'arte musiva: ad esempio la martellina e il tronco sul quale è collocata la lama per tagliare le pietre. Quest'ultimo deve essere di legno di quercia in modo da assorbire i colpi.

Abbiamo prodotto mosaici individuali, con le tesserine vetrificate e uno collettivo che costituisce il nostro lascito.

Il mosaico che arricchirà l'ingresso di via Friuli e che abbiamo progettato, insieme alle maestre, quest'anno è un mulino. Non un mulino qualsiasi, bensì un mulino storico di Codroipo e conosciuto come il mulino di Zoratto, dal nome della famiglia che lo possiede e gestisce attualmente, ma nato come “Il Mulin Di Bert”.

Noi l'avevamo visitato nel corso della nostra esperienza scolastica, abbiamo visto come l'acqua fa girare la ruota per produrre l'energia necessaria a macinare i semi e trasformarli in farina.      

Abbiamo notato anche l'ingegnosità dell'uomo che ha inventato un altro utilizzo del mulino: quello di battere il baccalà.

Questo mosaico è quindi per noi un ricordo ed un dono che vogliamo lasciare alla nostra scuola.

 

I ragazzi delle classi quinte della scuola “G. B. Candotti”